Alessia, figlia e compagna

Sul mio cammino ho incontrato il problema dell’alcolismo prima di un mio familiare e poi di un mio compagno. Non sapendo più come fare per gestire la situazione, ma soprattutto per gestire me stessa con la mia disperazione, sofferenza e tanta, tanta impotenza, mi sono preoccupata di trovare una soluzione. Grazie ad un’amica ho cominciato a frequentare un gruppo Al-Anon due volte a settimana: un cammino intensivo, dove mi stanno suggerendo il modo giusto per aiutare il mio alcolista e soprattutto dove sto imparando comportamenti sani per me e per le persone che mi circondano. Sto rielaborando i miei sensi di colpa, la vergogna e la paura; pian piano che tolgo il peso dell’ossessione psicologica che solo chi ha a che fare con un soggetto dipendente conosce bene. Sono solo dieci mesi che frequento il gruppo, ma la mia vita e soprattutto il mio modo di viverla è già cambiato molto. Ci sono persone che mi hanno accolto, mi hanno ridonato il sorriso, mi ascoltano: ci confrontiamo, cresciamo, ci amiamo.