Claudio, figlio

Il mio recupero attraverso il programma iniziò sette anni fa e questo lo devo a mio padre che è stato il primo a varcare la porta di un gruppo Al-Anon, perché non sapevamo più dove sbattere la testa per fare uscire mia mamma dal tunnel doloroso dell’alcolismo che ha portato in tutti noi familiari solo dolore e tristezza. Avevamo consultato psicologi e medici di ogni genere sperando che qualcuno avesse l’antidoto per farla smettere di bere, ma non successe nulla. Fortunatamente una sera mio padre la scoprì mentre beveva di nascosto e mia madre, non potendo mentire all’evidenza, decise di chiedere aiuto. Il giorno dopo andò alla sua prima riunione in Alcolisti Anonimi. Non smise subito di bere, ma noi eravamo già contenti perché continuava a frequentare il gruppo; dopo qualche mese ci fu il Raduno di Rimini e lì, ascoltando le testimonianze degli Alateen e dei Figli Adulti, si rese conto di quanta sofferenza aveva provocato in noi figli e a mio padre e, fortunatamente, iniziò i suoi primi tre giorni di astinenza. La settimana dopo incominciai anch’io a frequentare il gruppo dei Figli Adulti; in un primo momento ero terrorizzato perché pensavo che il gruppo fosse una setta religiosa, ma riunione dopo riunione ho capito di non essere più solo a portare il mio fardello di disperazione, ho trovato condivisione e mi sono sentito come in una grande famiglia dove tutti sono amici. Ho capito che l’alcolismo di mia madre non è un vizio, ma una malattia e sto acquisendo fiducia in me stesso. Oggi posso invitare a casa un amico senza più avere vergogna dello stato di mia madre e per questo devo dire grazie al mio gruppo e al Programma Spirituale che mi ha cambiato la vita, ma soprattutto devo ringraziare mio padre perché, se sette anni fa non avesse varcato la porta di un gruppo Al-Anon, tutto questo non sarebbe successo.